Segui la tua ispirazione
Ispirazione e SerendiBici
Ho notato più di una volta che tra i giri in bici che danno più soddisfazione ci sono quelli improvvisati. Uscire in bicicletta senza averlo pianificato prima, e senza avere una destinazione stabilita, procura a volte più piacere di un’uscita pianificata nei dettagli.
Perchè accade questo?
A questa domanda mi sono risposta più volte che è la mancanza di aspettative che rende più facile apprezzare ogni istante di un giro improvvisato. Andiamo in giro come bambini, aperti all’incontro con le più piccole cose, capaci di stupirci alla vista di un fiore o all’apparire di uno scorcio inaspettato.
Questo può essere parzialmente vero. E questo è quello a cui ho dato il nome di SerendiBici: tutte quelle situazioni ottimali generate da un’esperienza con la bicicletta, in cui avvertiamo l’armonia tra noi stessi, quello che stiamo facendo, e il mondo attorno a noi.
Tuttavia sto considerando anche un altro aspetto di questo tipo di esperienza.
La SerendiBici non è cieca fortuna, come ho altre volte osservato. Non è la fortuna di chi trova per terra un biglietto vincente del superenalotto. È la fortuna di chi si è messo in cammino, in cerca di qualcosa, e in questo cammino ha trovato molto più di quanto sperasse.
Segui la tua ispirazione
Per sperimentare questa fortuna, occorre seguire l’ispirazione. In senso stretto e letterale.
Il senso letterale di ispirazione è “ispirazione”, fare entrare l’aria nei polmoni, il processo più elementare della vita e che stimola uno dei nostri sensi forse meno considerato: il senso dell’olfatto.
A ben vedere, tra i giri in bicicletta che mi hanno dato più soddisfazione ci sono quelli che ho fatto seguendo l’impulso dell’olfatto: sono uscita di casa per qualche ragione, e l’odore dell’aria fresca, del vento, del cielo che cominciava ad imbrunire mi ha rapito, e indotto a partire subito in bicicletta per un giro di un’ora o tre ore.
O anche seguendo uno stimolo dell’olfatto non attuale ma atteso, come quello generato da una massa di neve. In questa stagione, in cui il freddo la fa spesso da padrone, ciò che vince la ritrosia ad espormi al freddo è l’attrazione di fare l’esperienza tattile e olfattile dell’aria croccante di freddo che c’è sopra a una massa di neve.
È affilata, è pulita, è inebriante.